lunedì 28 maggio 2012

CALCIO : SCANDALI E COERCIZIONE DELLE TASCHE DEI TIFOSI..

Ritengo che sia arrivata l'ora da parte degli uomini di dedicarsi ai propri problemi interiori che inevitabilmente si riflettono nel proprio "se" e nella propria famiglia sia dentro che esteticamente e di finirla di avere come unico hobby della vita ciò che è stato reso da tempo "CONCLAMATO" nella malattia e nella truffa, nella menzogna e nella frode ,nell'ingiustizia e nella corruzione non solo dei rispettivi club ma sopratutto nei cuori dei tifosi e nei milioni di euro che provengono dalle loro stesse tasche ovvero dalle vostre! Pensate ai cuori spezzati dei vostri figli nella presa di coscienza del crollo di un "MITO" come la squadra di calcio di tifo familiare. Voi !! padri inadempienti ai bisogni di famiglia e a quelli vostri stessi che pensate e parlate ancora rendendo idolo una "mela" ormai marcia e decaduta cosa pensate , un sistema dove bruchi e larve brulicano dappertutto cosa pensate che penseranno i vostri figli di voi nell'avergli mostrato il fallimento di un hobby per cui li avete sospinti sempre sin da piccini a tifare in casa e allo stadio!! cosa penseranno al crollo di questo ideale trasmesso da voi stessi !! ve lo dico io : CHE VI SIETE SBAGLIATI E PROBABILMENTE LO AVRETE SBAGLIATO ANCHE NEI CONFRONTI DI ALTRI IDEALI AI VOSTRI FIGLI TRASMESSI! e questo porta inevitabilmente alla perdita di fiducia inconscia di ciò nei confronti di voi stessi padri ! padri drogati da questo frenetico strumento di manipolazione e coercizione delle masse.. siamo sempre ottenebrati nella mente da questi eventi primitivi che non ci permettono di pensare alla nostra spiritualità familiare sia economicamente che temporalmente ...uno sport che consuma le vostre tasche...uno sport inseguito da tutti che crea falsi idoli pertanto che molti giovani smettono di studiare sognando di diventare calciatori che molto probabilmente non diventeranno mai , calciatori con talento ma senza "cartello" cioè senza devoti a loro sostegno come un proverbio insegna: "ogni santo c'ha i suoi devoti" ...cosa voglio dire?? "raccomandazioni" .. parliamo di questi idoli per un attimo;
calciatori professionisti presentati in grande stile con moto ,macchine e bellissime donne mantenute con i soldi degli "ILLUSI" cioè quegli illusi che ogni mattina devono sfacchinare in qualche lavoro poco pagato o pagato male e potersi accontentare dello 0,02 % nella vita rispetto a quello che possono permettersi questi fenomeni da baraccone "I CALCIATORI" ...centinaio di euro su centinaio di euro proveniente da diritti tv, biglietti stadio, gadget, pubblicità a cui siamo costretti ad assistere di grandissimi ignoranti che presentano prodotti in tv che già dilaniano le vostre tasche quando li acquistate.. pensate a quanti soldi tirate fuori all'anno a sostegno di questa monolitica e corrotta STRUTTURA PIRAMIDALE dove ai vertici ci sono i cosidetti "AVENGERS", " INSEGUI-PALLONE" che arricchiti da sempre non trovano nuovi stimoli se non quello di truccare qualche partita con voi alla base della piramide che erogate somme annue di denaro che VERRANNO A MANCARE PER GLI STUDI UNIVERSITARI, CASA O MACCHINA DEI VOSTRI FIGLI..mediamente un tifoso spende circa 900 euro tra trasferte a cui partecipa fisicamente, domeniche allo stadio per la partita importante della stagione dove andate in famiglia completa , sky , gadget ,ecc. che potrebbero essere investiti in libretti di risparmi alla causa di una futura ed eventuale università o studi privati di ogni genere che tra iscrizioni , tasse e pagamento retta mensili eventuale richiedono migliaia e migliaia di euro per ogni ragazzo che vuole permettersi dei titoli in più.. e non dovete adesso pensare : ma tanto coi titoli e le laure oggi ci spazzi a terra come spazzino o disoccupato ) semplicemente perchè non spetta a voi decidere ed inculcare queste idee ai vostri figli perchè spetterà a loro dare valore ed importanza anche a ciò che oggi potrebbe essere meno attribuibile d' importanza od esser messo in discussione in seno all'indice statistico positivo o negativo di questi tempi ..quindi lasciate il libero arbitrio ... non mettete idee sbagliate in testa come quelle che per guadagnare bisogna ammazzarsi la vita di lavoro .. oppure tanto andrà sempre peggio perchè è tutto corrotto da raccomandazioni pertanto che se non c'è la raccomandazione la laurea te la sbatti al culo... siate voi per primi a fare crollare la struttura di questa piramide calcistica per cui buttate e avete buttato tutto questo tempo in una riconosciuta attività sportivo culturale corrotta e dai risultati molti dei quali truccati ... siate voi a non sostenere tale struttura energetica di pensiero singolarmente e da casa vostra.. semplicemente non abbonandovi più a sky ,non pagando biglietti per le partite e non spendendo un solo dannato euro per nussun gadget o bandierina.. siate voi ad iniziare a non nutrire più un "colosso" come quello del calcio .. praticatelo piuttosto se tanto vi piace con amici al calcio a 5 .. il calo dell'incremento degli elettori alle urne dovrebbe riflettersi anche qua.. come il calo delle persone che vanno in chiesa e pongono fiducia alle autorità ecclesiastiche per via degli scandali imbarazzanti ben noti di questi giorni e non solo ..
CHE L'UNICO DIO CHE C'è IN VOI POSSA ESSERE RISVEGLIATO..
parole di un anonimo ..

martedì 22 maggio 2012

GLI ARCHETIPI, LE FORME ED IL SIMBOLISMO NELLE FIABE PER BAMBINI

L'archetipo (dal greco ὰρχέτῦπος ossia archè: originale e tipos: modello, marchio, esemplare) è la forma preesistente e primitiva di un pensiero presente nell'incoscio umano.
Gli archetipi, presenti indistintamente in tutte le civiltà e culture del nostro pianeta, a prescindere dalla latitudine o dal periodo storico( o preistorico), vengono espressi e rappresentati da immagini diverse che prendono il nome di forme.
Le forme sono gli elementi essenziali che compongono il simbolo, che assieme ad altre forme ed altri simboli vanno a formare ciò a cui le società hanno dato il nome di mito.

Dal mito deriva la FIABA.

E' opinione comune che le fiabe siano pensate per i bambini, ma questo rappresenta un errore di valutazione e comprensione del fenomeno.
Le fiabe nascono, nella tradizione orale, per tramandare archetipi sociali, psicologici ed onirici attraverso l'uso di simbolismi fortemente legati alla sfera emozionale.


GLI ARCHETIPI DELLE FIABE 

L'archetipismo presente nella fiaba è facilmente individuabile nella struttura della fiaba stessa:

- I personaggi sono indeterminati e vivono in luoghi non ben precisati (ad esempio: "in un paese lontano...")


- I fatti sono spesso inverosimili e completamente lontani dalla realtà, ma coerenti con la logicità del racconto stesso. Tali fatti rappresentano le personificazioni di concetti archetipici astratti, come la paura, il dolore, la morte, l'amore, l'amicizia, etc...


- Nei personaggi e nei luoghi è presente un netto dualismo: Bene o Male, Luce o Tenebre, Caldo o Freddo, ed in nessun personaggio possono coesistere entrambe le forme dualistiche in quanto non esistono vie di mezzo e la verità è sempre e solo dalla parte del Bene.


LA FIABA COME RAPPRESENTAZIONE DELL'INCOSCIO (CATARSI)


Anche il TEMPO nelle fiabe è indeterminato, come d'altronde i personaggi ( "c'era una volta..." "e vissero PER SEMPRE felici e contenti"...etc). 
L'indeterminazione  temporale del mondo fiabesco ha le caratteristiche proprie del SOGNO, in quanto il sogno è il non luogo dove gli archetipi umani, dopo essersi materializzati nell'inconscio, prendono vita e forma propria, divenendo simboli.


Sigmund Freud in "L'interpretazione dei sogni" asserisce che le forme archetipiche dei desideri istintuali più reconditi di ogni essere umano, si ripropongono nei sogni.

Il primo è il sogno in cui ci si trova nudi in compagnia degli altri, che secondo Freud nasce dal desiderio infantile di spogliarsi davanti ai genitori e che produce una sensazione di piacere e che darebbe origine alla fiaba de I vestiti nuovi dell'imperatore, di Hans Christian Andersen.
    Il secondo esempio riguarda il sogno della morte di un familiare amato, che Freud collega al desiderio inconscio del ragazzo di uccidere il padre per prenderne il posto accanto alla madre, o viceversa. Da qui nascerebbe la favola di Edipo, di Sofocle.

La fiaba ha, quindi, anche il compito di trasformare tutti questi desideri istintivi in insegnamenti per l'emancipazione del bambino, svolgendo quindi una funzione catartica (purificazione dai mali interiori).


LA FIABA: IL PERCORSO INIZIATICO PER ECCELLENZA


Nel 1949 Vladimir Propp pubblica "Le radici storiche dei racconti di fiabe", nate da un attena e profonda ricerca sulle radici e le origini dei racconti fiabeschi.

La conclusione che Propp raggiunge attraverso un lungo esame analitico è che per la maggior parte gli elementi costitutivi delle fiabe debbano farsi risalire a riti e miti "primitivi" (del regime del clan), e più specialmente al "ciclo d'iniziazione" e alle "rappresentazioni della morte". Le fiabe popolari, soprattutto quelle di magia, sono quindi il ricordo di una antica cerimonia chiamata rito d'iniziazione che veniva celebrata presso le comunità primitive. Durante questo rito veniva festeggiato in modo solenne il passaggio dei ragazzi dall'infanzia all'età adulta. Essi venivano sottoposti a numerose prove con le quali dovevano dimostrare di saper affrontare da soli le avversità dell'ambiente e di essere pertanto maturi per iniziare a far parte della comunità degli adulti. Dopo le prove, i ragazzi e le ragazze, come in una rappresentazione teatrale guidata spesso da uno stregone, dovevano "morire" per celebrare la morte dell’infanzia. 


Col passare del tempo, i riti di iniziazione sono andati perduti ma le loro forme archetipiche sono rimaste invariate, dando vita quindi a nuovi simboli ad esse associate da cui poi sono derivati i miti e le fiabe.

Propp infatti individua uno schema( Schema di Propp) comune in ogni fiaba:


Equilibrio iniziale (inizio);
Rottura dell'equilibrio iniziale (movente o complicazione);
Peripezie dell'eroe;
Ristabilimento dell'equilibrio (conclusione).


A creare poi l'intreccio della fiaba sono 31 funzioni comuni che egli individua in ogni racconto.


A mio parere i più importanti momenti che attraversa l'eroe possono essere riassunti  in uno schema da me ideato sulla base degli studi di Propp che chiamerò SCHEMA B:


- ALLONTANAMENTO (inizio del cammino dell'eroe)
- INFRAZIONE DI UNA REGOLA  (fa entrare in gioco l'antagonista)
- RICERCA DELL'OGGETTO MAGICO E CONSEGUENTEMENTE DEL NEMICO (è quasi  sempre l'eroe che raggiunge il nemico per la lotta finale)
- LOTTA
- MARCHIATURA (l'eroe viene ferito e rimane vittima di un incantesimo)
- TRASFIGURAZIONE (cambio di immagine: l'eroe diviene più bello, guarisce da una situazione spiacevole, cambia vesti o acquisisce una nuova abilità)
- VITTORIA
- MATRIMONIO O INCORONAZIONE (raggiungimento della ricompensa)


LE FIABE ED IL LORO INSEGNAMENTO ESOTERICO. IL PRINCIPIO DI ANALOGIA E CORRISPONDENZA


Lo schema di Propp individua una struttura dai tratti profondamente esoterici.
L'iniziazione in sè, di cui abbiamo parlato nel paragrafio precedente, rappresenta la scoperta per eccellenza dei misteri esoterici di cui la fiaba rappresenta l'Allegoria Ermetica.


In alchimia il concetto di GRANDE OPERA definisce il processo attraverso il quale l'essere umano può arrivare ad autorealizzarsi, cioè a divenire cosciente della propria Realtà Spirituale.
Essa può riassumersi in quattro passaggi principali:

Equilibrio iniziale
Nigredo o opera al nero, in cui la materia si dissolve, putrefacendosi
Albedo o opera al bianco, durante la quale la sostanza si purifica, sublimandosi
Rubedo o opera al rosso, che rappresenta lo stadio in cui si ricompone, fissandosi



Questi quattro passaggi ricalcano perfettamente il precedente SCHEMA DI PROPP.

Per il principio di Analogia e Corrispondenza: apprendere, quindi, le tappe che dall'infanzia portano il bambino a divenire adulto, crea inconsciamente nel bimbo la consapevolezza del percorso da fare per superare le difficoltà che da adulto troverà nel cammino dell'autorealizzazione.
Gli archetipi del coraggio, dell'allontanamento, dell'amore e della difficoltà saranno indiscutibilmente presenti nel corso della sua vita, ed in maniera particolare nel compimento della GRANDE OPERA ALCHEMICA.
Rudolf Steiner, pioniere dell'antroposofia affermava che le fiabe servissero al bambino per risvegliare l'anima.


INTERPRETAZIONE ESOTERICA DELLE FIABE
da Sara Foti Sciavaliere


Biancaneve e i sette nani
È questo uno degli esempi più significativa. Di fatto la fiaba della nota principessa avvelenata dalla strega-matrigna con una mela pare riprendere alcuni concetti fondamentali delle antiche discipline esoteriche. “Biancaneve e i sette nani” dei Grimm - che, a loro volta, probabilmente, la ricavarono da miti più antichi - , tra i suoi significati ripropone il tema della creazione e della nascita del tempo. Essa fu poi ripresa dal padre dell’animazioone, Walt Disney che, da studioso di esoterismo (pare sia stato un adepto della Massoneria), vi riconobbe la rappresentazione del sistema solare e diede ai nani dei nomi significativi e per nulla casuali. È quanto spiega anche il fisico Vittori Marchi nel suo libro “La scienza dell’Uno”.
Il primo della serie è Dotto, in inglese Doc, che rappresenta il sole, dunque la luce, il giorno del sorgere della vita e della veglia. Poi c’è Mammolo, in originale Bashful, ovvero il timido, che rispecchia, invece, l’aspetto femminile, quindi la luna e il giorno della settimana del lunedì. Brontolo, Grumphy, l’irritabile, è Marte (martedì), Cucciolo, Dopey, piccolo e giovane, è Mercurio (mercoledì), dio portatore dell’informazione segreta. A questi si aggiungono, Gongolo, Happy, il gioviale, che rappresenta Giove (giovedì), Eolo, Sneezy, custode dei venti per Venere (venerdì) e infine Pisolo, Sleepy, che trova in Saturno – sabato – il giorno del sonno e del riposo.
Biancaneve sarebbe l’ottavo elemento della storia. Otto è il numero della totalità e, nella sua rappresentazione grafica riflette il senso di un tempo che si riproduce in un eterno, ma mai ripetibile, ritorno. Sette degli elementi che fanno parte di questo scenario del mondo appartengono a una dimensione, per così dire, “ordinaria”, l’ottavo a una dimensione “straordinaria”.
I sette nanetti vivono da sempre nel bel mezzo del bosco, simbolo del mondo conosciuto. In esso, prima dell’arrivo di Biancaneve, l’azione, la rappresentazione della vita è ancora inespressa, il tempo ancora non esiste, essendo ogni cosa immersa in un eterno privo di ciclicità. L’arrivo della ragazza dà inizio al tempo trasformando il “C’era una volta” – tempo anteriore al tempo – in tempo storico, e innescando un processo di creazione che movimenta la staticità della ristretta realtà del bosco e porta in atto i sentimenti e con essi l’amore. Con l’innescarsi della vita compare, ovviamente, anche la morte e con essa la rinascita, mentre l’eternità cede il passo al tempo che da lineare si fa circolare.
La Matrigna non è altro che la Matrix, l’illusione, il simbolo delle forze oscure che si oppongono all’ordine dell’esistenza dell’Universo e che trae in inganno facendo scambiare una minima parte con il Tutto. La Matrigna precipita la protagonista nel torpore del sonno, cioè della non conoscenza, proprio del mondo dell’apparenza, ma Biancaneve riprenderà i sensi, destata dal richiamo della coscienza e trasforma il microcosmo dei nani in una dimensione prodigiosa.



Cappuccetto Rosso
 Ricordando che le discipline esoteriche sono legate a iter iniziatici, un livello interpretativo delle fiabe è quello implicazioni psicologiche e sociali, poiché come è stato già sottolineato in articoli precedenti, le fiabe suggeriscono gli input per affrontare le tappe dell’infanzia che conducono all’età adulta. “Cappuccetto Rosso” è ricca di simbolismi legati all’iniziazione.
La prima cosa di cui ci si accorge è che il mantello rosso viene donato alla protagonista dalla nonna, ma questo personaggio dovrebbe essere visto non tanto come una figura parentale, quanto una posposizione nel futuro della figura della ragazzina stessa. Di fatto la nonna, ormai passata la soglia della maternità, e diventata anziana, avendo compiuto il proprio dovere femminile in quella che è pur sempre una narrazione che viene da un ambiente rustico e dalle vedute limitate, ossia quello di fare figli, compie un “passaggio di testimone”.
Il lupo invece raffigura chiaramente una potenza demonica, il cui scopo è deviare la ragazzina dall’obiettivo principale dell’esistenza (che qui si tratta semplicemente di un normale processo di crescita, ma che nei riti iniziatici dell’esoterismo, e dell’Alchimia in particolare, si chiama Grande Opera), facendo in modo che Cappuccetto Rosso prolunghi il più possibile il soggiorno nell’infanzia, malgrado il colore rosso sottolinei l’ingresso alla pubertà. In questo modo, il lupo potrà, all’insaputa della protagonista, divorarne il futuro.
In seguito, l’incontro con il lupo che ha ormai divorato la nonna si configura come l’emergere della consapevolezza tardiva di Cappuccetto Rosso di aver fallito il proprio incarico terreno e l’avvento del cacciatore segna la fine naturale della vita di Cappuccetto Rosso ma anche la sua rinascita in un’altro corpo. Infatti non ora è il lupo ad assumere l’aspetto di madre, e la ragazza riemerge dal suo ventre insieme alla nonna, ovvero risorge a una nuova possibilità di crescita, che sarà segnata dall’avere appreso la lezione nella vita precedente.



DIETRO LE FIABE


Le fiabe quindi non sono unicamente cibo per la fantasia dei bambini, ma rappresentano una chiave essenziale per l'interpretazione in chiave simbolica di archetipi appartenenti tanto al bambino quanto all'adulto.
Archetipi che oltre a segnare un percorso di crescita o autorealizzazione durante l'evoluzione dell'essere umano (inteso come individuo ma anche come civiltà)  codificano nel simbolismo tipico dei percorsi ermetico-misterici, ricalcando passo per passo ogni fase del lungo cammino esoterico dell'illuminazione.

Concludo citando la scrittrice Maddalena Lena:

“Cappuccetto rosso”, “La bella addormentata“ e fiabe consimili ad esempio non vanno raccontate a bimbi piccini al di sotto dei tre, quattro anni giacché il profondo esoterico significato di evoluzione dell’Io e della sua vittoria sulle parti costitutive inferiori dell’essere umano in esse contenuto, non appartiene ancora alla maturità dei bimbi di quella età, proprio come non apparteneva ad un’Umanità primitiva.
Occorre, in altre parole


                                                           fine


Prometeo

domenica 13 maggio 2012

Il "DIGITAL DIVIDE" - la barriera digitale diventa un baratro

di Massimo Mazzucco

Si chiama digital divide, e significa barriera digitale. Con questo termine si intende la linea ideale di demarcazione che separa le persone che accedono regolarmente all'informazione in rete (informazione "digitale", appunto) da quelle che non lo fanno.

Fin dagli esordi di Internet ha cominciato a notarsi questa forte differenza, nel momento in cui i "non-utenti" continuavano a ricevere informazioni da un unico punto di vista - quello istituzionale - mentre gli utenti della rete scoprivano che molte questioni importanti, come ad esempio la guerra del Kosovo, potevano anche essere visto dal lato opposto - quello del popolo serbo, in quel caso - cambiando completamente di 
colore.

Chi guardava la televisione, o leggeva la stampa mainstream, sentiva un'unica voce a reti unificate: "I ribelli serbi seminavano il terrore nei villaggi albanesi, ammazzando donne e bambini senza pietà". Chi invece andava in rete scopriva anche che "i ribelli serbi" erano stati addestrati, finanziati ed armati segretamente dagli americani. Poi poteva trarre le sue conclusioni.

Il salto di qualità fu immediato, e fin dai primi anni di Internet ...

... si cominciò a sentire questo divario sempre maggiore fra gli informati e i non-informati.

In realtà, la molteplicità dei punti di vista è solo il primo dei vantaggi offerti dalla rivoluzione di Internet: la vera differenza inizia a sentirsi quando l'utente utilizza questa molteplicità di angolazioni per costruire dei nuovi "oggetti di informazione", che prima non esistevano, su cui potrà basare i passi successivi della sua ricerca.

Facciamo un esempio. Se uno studia in rete la guerra del Kosovo, arriva probabilmente a capire che si è trattato di una operazione progettata ed orchestrata dalle nazioni occidentali per togliersi di mezzo una volta per tutte l'ostacolo della Serbia. Se poi questa persona studia, ad esempio, la recente "liberazione" della Libia, si accorge che le stesse nazioni occidentali hanno usato una tattica molto simile - scontri civili fomentati di nascosto, per giustificare un "intervento umanitario" - per togliere di mezzo un altro ostacolo decisamente fastidioso, il colonnello Gheddafi.

A quel punto il nostro navigatore fa uno più uno, e la prossima volta che sente parlare di "intervento umanitario" drizza le orecchie, e capisce in pochi secondi che cosa c'è veramente sotto.

In altre parole, l'analisi separata delle diverse situazioni storiche lo ha portato non solo a capire meglio ciascuna di esse, ma anche ad assimilare un nuovo concetto - quello delle false-flag operations - che prima non conosceva.

Nel frattempo chi guardava la TV è rimasto fermo al livello 1: del Kosovo ha sempre visto solo una facciata, quella mostrata dai media istituzionali. Della Libia ha sempre visto solo una facciata, quella mostrata dai media istituzionali. E della prossima operazione false flag vedrà probabilmente solo una facciata, quella mostrata dai media istituzionali. In questo modo non solo non riuscirà mai a capire il senso reale di ciascun evento singolo, ma non potrà nemmeno arrivare a collegarli l'uno con l'altro, perchè non sarà in grado di acquisire il nuovo concetto di "false flag operation".

Chi invece ha imparato ad approfittare al meglio della rete procede sempre più agile e svelto, e sviluppa la sua conoscenza non solo allargandola in orizzontale, ma aggiungendo anche nuovi strati in senso verticale. E più sale - paradossalmente - più diventa facile acquisire nuove nozioni ed arrivare a nuove conclusioni.

Quello che inizialmente appariva come una semplice barriera di separazione fra due gruppi di persone, sta diventando un vero e proprio baratro che non solo non sarà mai più possibile colmare, ma nel quale vengono ormai le vertigini anche solo a guardare.

sabato 12 maggio 2012

Differenze tra Chiesa Cattolica e Cristianesimo

Articolo di Prometeo tratto da Cristianesimo.it e Anticorpi.info
...la confessione fu istituita solo nel 1215!
...fino all'anno 1079 i preti potevano sposarsi!
...il PAPATO iniziò a svilupparsi solo dopo l'anno 600!
..."L'assunzione in cielo" di Maria fu introdotta nel 1950!


 
Se si dimostrasse che la Terra è rotonda, tutto il cattolicesimo cadrebbe in errore.
                          Sant'Agostino

375 - Mentre i primi cristiani veneravano solo Dio (Gesù stesso rifiutò di essere considerato oggetto di Culto) la Chiesa introdusse il culto dei santi e degli angeli per compiacere le tendenze pagane del popolo.

431 - Il Concilio di Efeso, sulla base di forti pressioni popolari che reclamavano per l'assenza di "divinità femminili" nel Cristianesimo, proclamò Maria Madre di Dio. Tale rassicurante e superstiziosa venerazione colmava il vuoto lasciato dalle dee della religione pagana. Maria prese dunque il posto, nella devozione popolare, di Diana, Iside, Artemide, e varie altre dee.

Molti elementi del culto della Madonna risalgono a divinità femminili precristiane. L'iconografia della Vergine con in braccio il bambino, è ispirata al culto di Iside (ivi comprese le "grotte" come tipico luogo di "apparizioni"). Lo stesso racconto della verginità di Maria e della nascita "miracolosa" di Gesù fu aggiunto ai Vangeli posteriormente, per facilitare la diffusione del Cristianesimo fra i pagani che già erano "abituati" ai racconti riguardanti esseri "semidivini" figli di un dio e di una donna vergine (Eracle, Mithra, Horus, ecc.)

593 - Il vescovo di Roma Gregorio Magno inventa il Purgatorio. Questa leggenda permetterà alla Chiesa per molti secoli fino a tutt'oggi di vendere suffragi, indulgenze, promozioni in paradiso, per inculcare nella mentalità della gente che il potere della chiesa arriva fino ... all'aldilà!

610 - Per la prima volta un vescovo di Roma viene chiamato "papa."
L'idea fu dell'imperatore Foca, che prese il potere facendo assassinare il predecessore. Per tale atto criminale, il vescovo Ciriaco di Costantinopoli lo scomunicò, ma Foca, per ritorsione, proclamò "papa" (ossia capo di tutti i vescovi) il vescovo di Roma, ossia Gregorio I, il quale, bontà sua, rifiutò un simile titolo, fedele alla tradizione episcopale della chiesa cristiana dell'epoca.
Tuttavia, il vescovo di Roma successivo, cioè Bonifacio III, accettò di avvalersi del titolo di "papa".

Il Cristianesimo antico era nettamente contrario ai capi spirituali. 
La Autorità era esercitata più o meno democraticamente per mezzo di concili. Ma il messaggio originale di Gesù era ben più radicale:
Ma voi non vi fate chiamare 'Maestro'; perché uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo…
Matteo 23:8-10

788 - La Chiesa Cattolica adotta ufficialmente l'adorazione della croce, delle immagini e delle reliquie dei santi.
Ovviamente si tratta di pratiche superstiziose, adatte a sottomettere psicologicamente il popolo e a mantenerlo in una suggestionabile ignoranza.

I primi cristiani, come gli ebrei, consideravano idolatria ogni pratica di questo tipo.

Poiché il secondo dei Dieci Comandamenti di Mosè proibiva il culto delle immagini, e ciò poteva turbare i sinceri devoti, la chiesa modificò addirittura la lista dei Dieci Comandamenti, censurando il secondo e dividendo in due l'ultimo.

A tutt'oggi nelle Bibbie cattoliche la lista dei comandamenti è riportata fedelmente, mentre il catechismo cattolico continua ad alterare la lista. Una contraddizione evidente che non suscita scandalo solo perché la stragrande maggioranza dei cattolici sono pressoché indifferenti nei confronti delle questioni spirituali.

Ma ecco la lista dei Dieci Comandamenti di Mosé come è riportata nel libro dello Esodo, al capitolo 20:

I "VERI" 10 COMANDAMENTI DELLA BIBBIA

Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, in schiavitù:
1. Non avrai altri dèi all'infuori di me.
2. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. 
3. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
4. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te.
5. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
6. Non uccidere.
7. Non commettere adulterio.
8. Non rubare.
9. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
10. Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.

Si noti anche la sostituzione del comandamento "non commettere adulterio" diventato nel Catechismo cattolico "non fornicare" oppure "non commettere atti impuri".

995 - Giovanni XIV introduce la "canonizzazione dei santi".
Nel Nuovo Testamento il termine "santi" si riferisce a tutti i membri della comunità.
Paolo conclude le sue lettere con la tipica espressione "un saluto a tutti i santi". 
Si potrebbero fare molti altri esempi. 
L'idea che essere "santo" sia una condizione pressoché irraggiungibile per le persone comuni ha una precisa funzione politica, in quanto avvalora l'idea di una società gerarchica dove i poveri, i semplici e gli umili possono soltanto sottomettersi ai "potenti" (sia del Cielo che della ... Terra!) ed invocare la loro misericordia piuttosto che reclamare giustizia!

1079 - Gregorio VII introduce il celibato dei preti.
Nel Nuovo Testamento si dice l'esatto contrario, ovvero secondo Paolo il "vescovo" deve avere famiglia, in quanto:
...bisogna che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio?
1a Epistola a Timoteo, cap. 3

1090 - Viene introdotto il rosario
Ciò costituisce l'ennesimo capovolgimento dell'insegnamento di Gesù,
che disse:

E nel pregare non usate inutili dicerie come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per la moltitudine delle loro parole... Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, e serratone l'uscio fai orazione al Padre tuo che è nel segreto...
Matteo 6:5-8

1184 - Il Concilio di Verona istituisce la inquisizione per gli eretici. Di tutte le invenzioni della Chiesa Cattolica, questa è quella più immensamente lontana sia dallo spirito e dalla lettera del vangelo sia da ogni minimo spirito umanitario.

Da questa data per oltre cinque secoli la storia della Chiesa Cattolica sarà una storia criminale, fatta di ossessiva ricerca di potere, intrighi politici ed economici, stermini, torture, roghi, repressione di ogni atteggiamento di pur vaga opposizione. Ma soprattutto, la religione sarà usata per sfruttare le istintive paure dell'uomo e sottomettere la gente semplice ed umile.

1190 - Inizia la "vendita di indulgenze". Che il denaro possa far acquisire meriti spirituali, oltre ad essere un concetto del tutto opposto allo spirito del Cristianesimo primitivo, rappresenta una notevole degenerazione morale sia per la chiesa che per la gente comune. 

Che Dio stesso si lasci "corrompere" dal denaro rappresenterà uno "schema mentale" che avrà delle conseguenza catastrofiche sull'etica dominante dei paesi cattolici.

1215 - Papa Innocenzo III proclama il "dogma" della transustanzazione. Ovvero, il pane dell'eucarestia (in seguito ostia) cessa di essere un semplice simbolo della comunione per diventare "vero corpo e vero sangue" di Gesù. 
Dopo aver rinnegato in mille modi lo spirito dell'insegnamento di Gesù, fondato sull'amore, sull'interiorità e sulla libertà, ora la chiesa riduce il povero Nazareno a una piccola particella farinacea da far mangiare ai fedeli! Una aberrante cerimonia pagana, un "pasto sacro" sanguinario e cannibalesco!

Anche in questo la chiesa ha sapientemente manipolato la psicologia dei fedeli: se i preti hanno il potere di trasformare particelle di pane nel "vero" corpo (e sangue) di Gesù, evidentemente occorre sottomettersi a loro con timore.

1215 - Nello stesso anno Innocenzo III rende obbligatoria la cosiddetta "confessione auricolare" ovvero quella fatta all'orecchio del prete. I primi cristiani offrivano solo a Dio il loro pentimento, nella loro interiorità.

1229 - La Chiesa Cattolica, ormai abissalmente lontana dal Cristianesimo delle origini, per prudenza e per evitare contestazioni, decide di mettere la Bibbia (compresi i Vangeli) nell'indice dei libri proibiti. 
Un fedele che avesse "osato" leggere il Vangelo, rischiava dunque la pena di morte come sospetto eretico!

Evidentemente sono provvedimenti che "lasciano il segno" anche nel dna, perché a tutt'oggi la maggioranza dei cattolici ignora che il contenuto dei Vangeli e della Bibbia è in aperto contrasto con la chiesa cattolica e non sospetta minimamente che esistano punti di vista diversida quelli che sono stati loro inculcati sin dalla primissima infanzia.

1311 - Anno in cui il battesimo per aspersione dei fanciulli viene reso legale dal Concilio di Ravenna. I primi cristiani battezzavano solo gli adulti, in quanto il battesimo rappresentava un semplice rito simbolico di rinascita, adatto a sottolineare la "iniziazione" dei convertiti. 
Gesù non invitava le persone a compiere riti religiosi, ma a cambiare vita, a scoprire il Regno di Dio nel proprio cuore, non nelle cerimonie o nei formalismi.

1439 - Il Concilio di Firenze trasforma in "dogma" di fede la leggenda popolare del Purgatorio. Non c'è assolutamente nulla nelle scritture cristiane che alluda ad un simile "luogo" metafisico. Tale credenza viene incoraggiata dalla chiesa cattolica con il solo scopo di spaventare i fedeli e, al tempo stesso, per renderli più dipendenti dalle interessate indulgenze della Chiesa.

1854 - Pio IX proclama il nuovo dogma della cosiddetta Immacolata Concezione. Prosegue dunque il processo di "divinizzazione" di Maria, perché la Chiesa Cattolica, abile manipolatrice di menti e di popoli, sa molto bene che più si accentua il ruolo delle divinità "materne" e più la gente regredisce a livello infantile, diventando così ancora più sottomessa all'autorità della Chiesa (che guarda caso, anch'essa si autodefinisce come "santa madre"). 

Il concetto di "concezione immacolata" non ha alcun senso rispetto all'insegnamento di Gesù, bensì deriva dalla metafisica greca e dal paganesimo.

1870 - Pio IX impone un assurdo privilegio che nessun papa aveva osato mai reclamare: quello della infallibilità del Papa. Guarda caso, ciò accade nello stesso anno in cui la Chiesa, con la presa di Roma, perde definitivamente il potere temporale. Una pretesa che è quasi una "rivincita" dunque.
Che un uomo possa considerarsi una "autorità religiosa" oltretutto "infallibile" è uno dei massimi stravolgimenti della antica fede cristiana e dello insegnamento di Gesù.

1950 - Pio XII proclama che il corpo di Maria sia "volato via", in cielo (dogma della assunzione). Dove si troverebbe ora? In orbita intorno alla Terra? I fedeli cattolici, ormai immunizzati ad ogni senso del ridicolo, privi di ogni capacità critica, si accontentano del fatto che nel calendario ci sarà un giorno festivo in più, ovvero il 15 agosto, ripristinando un'antica festa in onore della dèa Diana.

Perché la Chiesa Cattolica impone come "verità" queste leggende pagane? Perchè sa benissimo che così facendo, la gente si "abitua" ad obbedire passivamente. 
Più sono assurdi i dogmi da credere, più sottomesso e servile sarà l'atteggiamento mentale del fedele. E' una tecnica ben conosciuta anche dai capi militari, che a volte impongono comandi illogici proprio per "addestrare" ad una cieca obbedienza.
Articolo pubblicato sul sito Cristianesimo.it

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